Quando ripenso agli anni trascorsi a Roma per il mio
licenza in diritto canonico, tra il 2014 e il 2017, il mio cuore si riempie di
gratitudine per il calore e l’accoglienza che ho trovato a Matera. Durante le
vacanze di Natale, Pasqua e l’estate, passavo quel tempo presso la parrocchia
di Nostra Signora Addolorata, dove mi sentivo sempre accolto e amato dalla
comunità parrocchiale e dal parroco, Don Michele.
Don Michele mi ha trattato come un fratello, nonostante
le nostre differenze di nazionalità: io indiano, lui italiano. Il suo affetto
sincero è stato per me una benedizione, specialmente in un momento difficile
della mia vita. Dopo essere tornato dalla missione in Indonesia, ho
attraversato un periodo di incertezza e difficoltà, ma Don Michele mi ha aperto
le porte della sua parrocchia e del suo cuore. Mi ha dato rifugio per quattro
mesi, fino a quando ho potuto tornare alla mia comunità religiosa a San Ferdinando
di Puglia.
Durante quel tempo, la generosità della gente di Matera
ha continuato a stupirmi. I collaboratori parrocchiali e i giovani mi hanno
fatto sentire davvero a casa, facendomi scoprire le bellezze della città e
accompagnandomi in momenti di gioia e fraternità. Mi portavano a visitare i
Sassi di Matera, mi accompagnavano nei ristoranti locali e passeggiavamo
insieme per la città. Ho avuto anche l’opportunità di partecipare a visite
domiciliari, incontrare gli anziani e i malati: esperienze che mi hanno insegnato
il valore della prossimità e del servizio.
Ora che vivo a Roma come viceparroco e consigliere
dell’Ordine della Madre di Dio, spesso mi tornano in mente quei giorni. Matera
non è stata solo un rifugio, ma un luogo dove ho trovato una famiglia
spirituale e amici veri. Mi hanno mostrato cosa significa essere Chiesa: una
comunità che accoglie, sostiene e ama senza riserve.
Questi momenti rimangono con me, e li porto nel mio cuore
come fonte di ispirazione per il mio servizio pastorale. Il calore della
comunità di Matera mi ricorda ogni giorno che la forza della Chiesa si
costruisce nelle relazioni e nella solidarietà. Spero di poter restituire, nel
mio ministero, almeno un po’ di quell’amore ricevuto, continuando a servire con
cuore aperto e disponibile.
Matera sarà sempre una parte importante della mia vita,
un simbolo di fede, speranza e amore che mi accompagnerà sempre.
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