வியாழன், 12 மார்ச், 2020

SULLE ORME DI SAN GIOVANNI LEONARDI nonostante TUTTO

                                
ANGELA CAPRIOLI, Animatrice 
Sulle tracce romane di San Giovanni Leonardi Con il Gruppo Giovani della nostra parrocchia abbiamo sempre pensato di fare un piccolo pellegrinaggio sulle tracce di San Giovanni Leonardi, un santo che sembra essere lontano da noi sia geograficamente che storicamente, ma che nel corso dei nostri incontri settimanali abbiamo scoperto essere molto più vicino di quanto potessimo pensare.
A seguito di vari incontri di preparazione, finalmente il 22 febbraio dopo pranzo siamo riusciti a partire, ma come ormai consuetudine per il nostro gruppo, l’imprevisto è dietro l’angolo. Così, arrivati solo a Cerignola, il mezzo su cui viaggiavamo ha deciso di non accompagnarci più nella capitale. In un clima tragicomico siamo stati costretti a tornare indietro e trovare una soluzione per poter arrivare a Roma. Tra chi ormai era sicuro che il viaggio fosse finito in partenza e chi continuava ad alimentare le nostre speranze, i nostri pensieri volavano a coloro che nei giorni precedenti si erano mossi per accoglierci nel miglior modo possibile, a chi aveva programmato un itinerario da poter seguire, a chi aveva predisposto le nostre camere, a chi aveva per noi preparato una cena che ci avrebbe accolto al nostro arrivo. Roma per un’istante è diventata più lontana del solito, ma a noi piacciono le cose impossibili. Così solo dopo un’ora dal nostro ritorno a San Ferdinando, il tempo di riorganizzare tutto, e siamo ripartiti più pronti che mai.
Dopo un viaggio che sembrava non finire mai, finalmente a mezzanotte siamo giunti nella parrocchia di Torre Maura, dove già ci attendevano, solo il tempo di salutare e siamo ripartiti per giungere presso Campitelli. Qui, con tutte le precauzioni del caso visto il Coronavirus imminente, è iniziato il nostro vero viaggio, alla scoperta di tanti luoghi e persone che, se da un lato ci riportavano indietro nel tempo, dall’altro ci parlavano di un uomo molto legato al nostro presente. La mattina della domenica ci ha visti alle prese con una fila che sembrava infinita per poter entrare nei Musei Vaticani.
Qui un fiume umano si muoveva tra opere d’arte di estrema bellezza che ci hanno fatto tanto riflettere su quanto l’intelletto umano sia stato capace di raffigurare la bellezza della Creazione divina. Il nostro viaggio all’interno dei Musei, tra arte antica, miti letti sui sussidi di scuola, tra Giotto e Van Gogh, i nostri occhi si sono fermati ad ammirare la bellezza della Cappella Sistina, luogo che della storia è stato spettatore tante volte. Qui oltre a poter vedere il Giudizio Universale e i bellissimi affreschi del soffitto di Michelangelo, abbiamo potuto assistere ad una mostra straordinaria di arazzi disegnati da Raffaello esposti lungo le pareti. Poi un piccolo tour ci ha portato presso i giardini di Castel Sant’Angelo, poi a Piazza Navona, dove ci siamo lasciati affascinare dalla storia di Sant’Agnese, e nelle Chiese di Sant’Andrea e San Filippo Neri, grande amico del Padre Fondatore del nostro ordine. Dopo aver celebrato la messa domenicale presso la Chiesa di Santa Maria in Portico a Campitelli, ne abbiamo potuto ammirare le bellezze e la storia da prospettive veramente speciali, tutta ci parlava della grandezza di uno Servitore di Dio, riconosciuto dalla chiesa e dalla comunità romana sin dai tempi inimmaginabili. 
Dopo cena, abbiamo potuto sfruttare la nostra permanenza nel centro di Roma e girovagare tra luoghi di estrema bellezza che a quell’ora non sono frequentati dai tanti turisti, così sia Fontana di Trevi, che il Vittoriano e il Colosseo sembravano essere a nostra completa disposizione, per stupirci con la loro imponenza.
Il lunedì è stato caratterizzato dalla visita prima della Basilica di San Giovanni in Laterano con il suo Battistero e poi della Basilica di San Pietro, dove non poteva mancare la nostra sosta sulla tomba del Papa che ha tanto amato i giovani, San Giovanni Paolo II. Anche il pomeriggio però è stato speciale presso il Convento delle Suore Oblate di Santa Francesca Romana, dove con un permesso speciale abbiamo potuto percorre le orme di questa donna fondatrice dell’ordine di cui San Giovanni Leonardi è stato per anni confessore.
Con le luci della sera, ci siamo fatti affascinare dalla meraviglia di Roma vista dall’Aventino presso il Giardino degli aranci e con una sosta quasi magica presso la Piazza dei Cavalieri di Malta, dove dal buco di una serratura è possibile vedere la Cupola di San Pietro passando per un cannocchiale naturale fatto di alloro. Lungo la strada abbiamo sostato per qualche minuto vicino la lapide che è posta nel luogo in cui sorgeva la vecchia chiesa di Campitelli, luogo in cui San Giovanni Leonardi morì. Superando il Circo Massimo, abbiamo attraversato il Ghetto facendo quasi attenzione a non calpestare le tante Pietre di inciampo poste alle soglie delle case da dove furono deportate intere famiglie di ebrei.
Dopo cena, abbiamo sostato presso la piazza ai piedi del Pantheon, un po’ come fosse la nostra piazza per poi andare a vedere Campo dei Fiori, l’unico largo romano in cui non è presente una chiesa, utilizzato ai tempi dell’Inquisizione per giustiziare chi era ritenuto eretico.
Per concludere il nostro viaggio nel cuore di Roma, la mattina del martedì abbiamo scelto di non visitare altri posti, ma di fermarci per un po’ ai piedi della tomba di San Giovanni Leonardi, dove abbiamo pregato per i giovani del nostro paese e Gli abbiamo affidato il nostro viaggio di ritorno. Il pranzo ci ha visti ospiti presso la comunità di Torre Maura, dove abbiamo ritrovato amici che come sempre ci hanno fatto sentire a casa. E poi tutti a casa...
Di questo viaggio cosa ci resterà?? Di sicuro la grande bellezza di Roma, con la sua arte e sacralità; i tanti chilometri percossi rigorosamente a piedi alla ricerca di nuovi angoli romani ancora non visti; le poche ore di sonno (forse siamo riusciti a dormire non più di 10 ore per tutto il nostro soggiorno); le nostre immense chiacchierate all’ombra di grandi monumenti; l’accoglienza di un ordine formato famiglia; la grandezza di storie di Uomini e Donne speciali che si sono incrociate con le nostre vite; ma soprattutto la consapevolezza di chi non si arrende davanti ad una difficoltà e si impegna per superare qualsiasi imprevisto, perché ciò che per noi può essere impossibile, in realtà è possibile.


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